Storia del CAI italiano
Storia del CAI italiano
Il Club Alpino Italiano nasce il 23 ottobre 1863 a Torino, anche se la sua fondazione ideale risale al 12 agosto del 1863, durante l’ascensione al Monviso realizzata da Quintino Sella, Giovanni Baracco, Paolo e Giacinto di Saint Robert. È una libera associazione nazionale che “ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.
All’interno dell’ordinamento italiano, la struttura centrale del Club Alpino Italiano si configura come un Ente pubblico non economico, mentre le strutture periferiche (raggruppamenti regionali e Sezioni sono soggetti di diritto privato.
L’Associazione è costituita da Soci riuniti liberamente in Sezioni, coordinate in raggruppamenti regionali. Al 31 Dicembre 2008 il CAI presenta 308.339 soci, che partecipano alle attività di 489 Sezioni e 339 Sottosezioni.
Le attività che realizzano i soci del CAI sono molteplici e permettono di offrire ad ogni tipo di passione una risposta. In questo modo tutti i soci possono frequentare la montagna attraverso attività escursionistiche, alpinistiche e speleologiche. La presenza di Commissioni e Scuole che organizzano corsi d’addestramento per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche permettono chiunque di vivere la montagna in modo consapevole e attento, proprio come richiesto dalla centenaria tradizione del Club Alpino Italiano.
Al proprio interno esistono diverse figure di titolati quali: istruttori, accompagnatori ed operatori che con professionalità e spirito di volontariato permettono la realizzazione delle suddette attività in massima sicurezza per i soci.
Attività non meno importante è la realizzazione, la manutenzione e la gestione di sentieri, opere alpine, rifugi e bivacchi che permettono a tutti gli amanti della montagna di raggiungere qualsiasi destinazione.
Importante parte del CAI è rappresentata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), rappresentata da Soci che, attraverso particolari corsi, lavorano per la vigilanza e la prevenzione di infortuni e sono in grado di effettuare il soccorso di infortunati in qualsiasi ambiente montano.
L’entusiasmo del grande apporto volontaristico che lo contraddistingue nel panorama associazionistico italiano ha permesso di concretizzare nel tempo un ampio ventaglio di realizzazioni a favore della montagna e dei suoi frequentatori quali rifugi, bivacchi, sentieri, rimboschimenti, opere sociali.
